Le mura e le torri

 

La funzione strategico militare di Aosta è evidenziata dalle mura fortificate, un perimetro di 724x572 metri in travertino. La cinta muraria di Aosta è oggi una delle meglio conservate giunte a noi di tutto il mondo romano: è ancora oggi percorribile quasi interamente, con una passeggiata di circa 3 chilometri. Ai quattro angoli, e ogni 20 metri circa, sorgevano le torri quadrangolari finestrate a due piani.Alcune si sono conservate, in particolare quella del Pailleron (restaurata da D'Andrate a fine Ottocento) e quella del Lebbroso, rimaneggiata nel Medioevo, che prende il nome dal lebbroso Pietro Bernardo Guasco da Oneglia, rinchiusovi dal 1773 al 1803.

 

Torre del Pailleron

Seguendo lo sviluppo delle mura romane meridionali, raggiunta la piazza della stazione ferroviaria, si può osservare sulla destra la torre meglio conservata della cinta chiamata "del Pailleron" perchè venne a lungo utilizzata quale pagliaio. La torre è a pianta quadrata, aperta su ciascuno dei quattro lati da sei grandi finestre, tre per ogni piano.

Restaurata alla fine del secolo scorso in seguito ai danni subiti da un incendio, è collegata ad un tratto di mura che nel medioevo furono aperte per ricavarvi la cosiddetta "porta ferrière".

 

 

Porta Praetoria

Costituiva l'ingresso da levante in città e risulta aperta al centro dal lato minore orientale della cinta muraria, in asse con la porta Decumana, posta all'ingresso occidentale, distrutta nel secolo scorso. Perfettamente conservata (ha perduto soltanto il suo rivestimento marmoreo), risale al periodo della fondazione di Augusta Praetoria; è la più grande giunta a noi dalla Romanità.

E' formata da una doppia cortina muraria parallela di blocchi di puddinga, aperta in basso da tre arcate (quella centrale, più larga e alta, per il passaggio dei carri; le due laterali, più piccole, per i pedoni). La cortina esterna è spessa 4,50 metri, quella interna 3,45 metri. La porta è oggi interrata di quasi tre metri a causa del progressivo innalzamento della sede stradale, dovuto alle inondazioni della Dora; il basamento delle arcate meridionali, riportato alla luce, indica il piano stradale originario romano. Lo spazio racchiuso fra le due cortine rappresentava il cortile d'armi, sopra le arcate correva il cammino di ronda, delimitato da finestre ad arco e difeso da due torri angolari.

Sul lato settentrionale della cortina interna, la torre romanica di pianta quadrata, dimora nel XII secolo dei signori di Quart, massicciata e ben conservata, è nota anche con altri nomi: torre della Vieille Insinuation o torre dei Signori della Porta di Sant'Orso. Vi si riscuoteva il pedaggio a favore del vescovo di Aosta per le merci introdotte in città; privilegio conservato dai conti di Savoia nel 1191 e nel 1239. Il piano terreno è adibito ad esposizioni fotografiche e pittoriche.